mercoledì 13 maggio 2015

Dal manoscritto alla rete


Un’arca di Noè dei libri antichi, una nave carica di manoscritti, codici, incunaboli,  riviste, ricordi, cartoline, tweet, progetti per il terzo millennio; un bastimento che ogni giorno dalla laguna di Venezia raggiunge studiosi, collezionisti, appassionati in Italia e nel mondo; un equipaggio che organizza corsi dedicati alla conoscenza del libro antico e moderno.
La casa editrice Novacharta diretta da Vittoria de Buzzaccarini, con sedi a Padova e all’isola della Giudecca, sarebbe piaciuta a Borges perché assomiglia a una biblioteca infinita. “A luglio uscirà il cinquantesimo numero di Alumina, la nostra rivista dedicata agli antichi codici miniati.
Per la prima volta sarà tradotta in inglese, vorremmo diffonderla in tutto il mondo perché non esistono pubblicazioni analoghe - racconta con i suoi occhi lampeggianti Donna Vittoria. In autunno insieme a Charta, periodico di cultura, arte della stampa e collezionismo, riprenderemo le pubblicazioni di Charta Geographica: antiche mappe, portolani, planisferi e storia della cartografia. Nell’ambito del progetto Salviamo un codice, stiamo restaurando un codice musicale dell’Accademia Nazionale dei Lincei, in omaggio all’amico e musicologo Pierluigi Petrobelli. Nell’ambito della formazione, si è  da poco concluso il seminario a cura di Alessandro Scarsella Aldo e le sue edizioni, svoltosi al convento di San Francesco della Vigna,  con la partecipazione di Piero Scapecchi, uno dei maggiori esperti di incunaboli.”
Vittoria de Buzzaccarinidiscende da un’antica famiglia nobiliare padovana,  studi classici, una metà della vita nel settore della moda e degli uffici stampa milanesi, l’altra metà fra i libri antichi.
“Sono diventata editore per caso”, celia. Suo padre, il tenente colonnello Brunoro de Buzzaccarini,  fu l’ultimo aiutante di campo di Vittorio Emanuele III insieme al generale Paolo Puntoni.
“Forse non troppo per caso - aggiunge, forse per non dimenticare il pensiero e le opere di quelle tonnellate di cadaveri che ci hanno preceduti.”
Una carriera non avara di colpi di scena: “Qualche anno fa, sfogliando una catalogo della casa d’aste Bloomsbury, mi accorsi dell’annuncio che riguardava il diario di Vittorio Emanuele. Mio padre più volte mi raccontò che avrebbe dovuto trascrivere le memorie del re, ma quei documenti credevamo fossero andati perduti. Riuscii ad acquistarlo perché nessuno aveva fatto un'offerta. Incredibile: nessuno studioso, nessun ente, nessun ex monarchico, si erano interessati a quel documento unico. L’abbiamo pubblicato in facsimile insieme al libro Sì, è il re che alterna le sintetiche note del sovrano alle copertine della Domenica del Corriere”.
La chiacchierata prosegue e tra le mani di Donna Vittoria si avvicendano le carte del gioco della lettura: un articolo sul Messale di Reims, le stampe della Voliera Elvetica della famiglia Graviseth, i disegni seicenteschi degli olandesi Cornelys Meyer e Gaspar van Wittel per rendere navigabile il Tevere, le illustrazioni del Dictionnaire historique di Augustin Calmet, un ritratto inedito di Aldo Manuzio firmato da Vittore Carpaccio,  Appunti di viaggio, il taccuino di Vincenzo Scamozzi, In corpore sano, un codice medicale della Biblioteca Vincenzo Pinali di Padova, Da Venezia alla Terrasanta, il facsimile del Liber secretorum fidelium Crucis di Marin Sanudo, Il manoscritto islamico, a cura di Balistrieri, Solmi, Villani, Le stampe originali, Alessandro Gusmano, Dal manoscritto alla rete a cura di Vittoria de Buzzaccarini.

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