martedì 26 febbraio 2013

Chiacchiere, datteri e the


Nei libri a volte accade di prendere un biglietto per due viaggi, uno è quello della propria fantasia, tutto quello che ci sarebbe accaduto se i protagonisti fossimo noi, l’altro è quello delle immagini associate alle parole dell’autore, cosa ci vuol dire, qual è il suo mondo. Questo secondo viaggio in Chiacchiere Datteri e The, ultimo libro della giornalista e scrittrice Ilaria Guidantoni, pubblicato dalla giovane e dinamica casa editrice Albeggi, è un carnet  de voyage d’incontri e riflessioni che procedono con piacevole rapidità ed esattezza fra librerie, redazioni di giornali, gallerie d’arte, quartieri popolari, grandi alberghi, pasticcerie. Il lettore respira l’aria di una capitale che non ha ancora capito se sta vivendo una rivoluzione o una restaurazione con l’ascesa al potere del partito islamico Ennadha a scapito dei movimenti laici.

sabato 23 febbraio 2013

Leggere il futuro



Un portico accogliente, una volta luminosa che poggia su colonne di libri, enigmi palladiani e borgesiani m’inseguono su per le scale mute, e tutt’intorno l’acqua frenetica di barche e vaporetti, e chissà perché penso a Brodskij, mi fermo per un attimo prima d’entrare. Dietro un vetro la xilografia dell’astrolabio sferico del libro Opusculum de sphaera clarissimi Ioannes de Sacrobosco (Vienna 1518), le armille e il cerchio con i segni zodiacali riproducono la sfera celeste inventata da Eratostene. Ora sono di fronte a un cielo stellato e il sole, due galeoni in mezzo al mare, un monaco che scrive chino sopra un mappamondo e ai lati Mercurio, una bussola, un compasso, Marte, Venere, uno spartito musicale (Sphera volgare Venezia 1537) e poi insieme a quattro astronomi, uno con il quadrante in mano misura il cammino della luna (Bernardus de Granollachs, Summario de la Luna, Vienna 1518). Le stelle in queste antiche effemeridi sono asterischi e la luna poco più di una parentesi, gli sguardi e gli indici sono sempre puntati verso l’alto (Giovanni Agostino Panteo, Lunario perpetuo, Venezia 1535). Nel Kalendarium del Regiomontano (Venezia 1476) la giornata è divisa in 12 ore di giorno-chiaro e 12 della notte: d’estate le ore hanno 75 minuti e d’inverno 45.
Astronomi, alchimisti, filosofi e profeti guardano il cielo non solo per misurare il tempo ma anche per prevedere il futuro: incerto era il gioco della vita e forte la paura della fine del mondo. Tommaso Rangoni pronostica con un anno di anticipo un diluvio veramente avvenuto: De la vera prognostication del diluvio del 1524, Venezia 1523.

lunedì 18 febbraio 2013

Metafore


- Cosa ti ha detto?
- Metafore
- Non ti ho mai sentito pronunciare una parola così lunga. Che “metafore ti ha detto?
- Mi ha detto... Mi ha detto che il mio sorriso si espande come una farfalla sul mio volto
- E poi
- Be’, quando mi ha detto così, io ho riso
- E allora?
- E allora ha detto una cosa del mio riso. Ha detto che il mio riso era una rosa, una lancia che si sfila, un’acqua che prorompe. Ha detto che il mio riso era un’onda d’argento repentina.
- Figlia mia, non dirmi altro. Siamo di fronte a un caso molto pericoloso. Tutti gli uomini che cominciano toccando con le parole, poi arrivano più lontano con le mani.
- Che cos’hanno di male le parole? domandò Beatriz abbracciando il cuscino.
- Non c’è peggior droga del bla-bla. Fa sì che una barista di paese si senta una principessa veneziana. E poi, quando viene il momento della verità e torni con i piedi per terra, ti rendi conto che le parole sono un assegno a vuoto. Preferisco mille volte che un ubriaco ti tocchi il culo al bar, ma non che ti dicano che un tuo sorriso vola più alto di una farfalla!
- Si espande  come una farfalla ! saltò su Beatriz
- Che voli o si espanda fa lo stesso! E sai perché? Perché dietro le parole non c’è niente. Sono fuochi d’artificio che si disfano nell’aria.
- Le parole che mi ha detto Mario non si sono disfatte nell’aria. Le so a memoria, e mi piace ripensarle quando lavoro.
- Me ne sono accorta, domani fa la valigia e vai per qualche giorno da tua zia a Santiago.
- Non voglio.
- La tua opinione non conta. La cosa è grave.
- Cosa c’è di male se un ragazzo ti parla? Succede a tutte!
- La madre si annodò lo scialle.
- Primo si vede lontano un miglio che le cose che ti dice le ha copiate da Neruda.
- Beatriz inclinò il collo e fissò la parete come se fosse l’orizzonte. No mamma! Mi guardava, e le parole gli uscivano di bocca come uccellini.
Il Postino di Neruda, Skarmeta

sabato 9 febbraio 2013

Morsi - La seduzione - assaggi letterari e ricette


Assaggi letterari e degustazioni in compagnia della cuoca dotta Madame Tiziana Tenenbaum Royal, dello scrittore austrovesuviano Mario Anton Orefice, della musa incantatrice Milady Daniela Castiglione, dell'oste funambolo Giuseppe Loıd. Sabato 16 febbraio 2013 h 20.45, iscrizioni 3293818280. Location: Casadesergio
Sedurre è portare con sé qualcuno ma anche portare sé stessi da qualche parte, lontano; sedurre è sguardo, bellezza, mani, odori, cuore, intelligenza, un tendere e un attendere sogni, scritture, parole, viaggi; sedurre è sorprendere e differire per continuare a desiderare. 
Vi sedurremo con il seducente menu di Tiziana "Tenenbaum Royal" Nuvoli: Compressione di fagioli e mazzancolle "alla maniera" di Bottura. Riso Venere in crema di zucca, taleggio e torbato. "Morsi" di pollo marsalati all'Arancia. Insalata di funghi con fonduta di Parmigiano Reggiano e Aceto Balsamico di Modena. Colata "Piccante" di cioccolato fondente. Prosecchi, Marzemini, Passiti. Vi sedurremo sedotti da Sherazade (Mille e una notte), Cyrano de Bergerac (Rostand), Don Giovanni (Molière), dal Professore di desiderio (Philip Roth), da Bohumil Hrabal (Ho servito il re d'Inghilterra), dal Postino di Neruda (Skármeta), e da...Voi. La prima edizione di Morsi si è tenuta nell'estate 2012.
Foto: Edward West, Nude, 1936

venerdì 1 febbraio 2013

Nuoto

"Gli piaceva paragonare il pensiero filosofico al nuoto: il corpo umano tende naturalmente ad affiorare alla superficie e occorre fare uno sforzo per andare a fondo;  la stessa cosa accade con il pensiero. Parlando di umana grandezza, egli disse una volta che secondo lui la grandezza dell'uomo è proporzionata alla fatica che il suo lavoro gli costa."
Norman Malcolm, Ludwig Wittgenstein

Angelus Novus


“C’è un quadro di Klee che si intitola Angelus Novus. Vi si trova un angelo che sembra in atto di allontanarsi da qualcosa su cui fissa lo sguardo. Ha gli occhi spalancati, la bocca aperta, le ali distese. L’angelo della storia deve avere questo aspetto. Ha il viso rivolto al passato. Dove ci appare una catena di eventi, egli vede una sola catastrofe, che accumula senza tregua rovine su rovine e le rovescia ai suoi piedi. Egli vorrebbe ben trattenersi, destare i morti e ricomporre l’infranto. Ma una tempesta spira dal paradiso, che si è impigliata nelle sue ali, ed è così forte che egli non può più chiuderle. Questa tempesta lo spinge irresistibilmente  nel futuro, a cui volge le spalle, mentre il cumulo delle rovine sale davanti a lui al cielo. Ciò che chiamiamo il progresso è questa tempesta.”


Walter Benjamin,  Thesen über den Begriff der Geschichte